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Mai come in questa copertina un pittore ha interpretato tanto fedelmente il pensiero di uno scrittore, quanto a prima vista non sembrerebbe. L'idea centrale del libro e che lo anima tutto vuol essere quella di una continuità di missione civilizzatrice, che dalle origini del Cristianesimo discende sino a noi come un filone d'oro. In un'area depressa del Settecento lavora un frate cappuccino con la sofferta esperienza di una povertà avita, che, rendendogli scialba l'infanzia, gli ha acceso nel cuore sensibile un amore grande di redenzione sociale e morale delle plebi. Ed egli passa tra i suoi contemporanei come un buon seminatore di parole, di giustizia, di carità e di perdono, accendendo una speranza, spegnendo un dolore e, quando le circostanze lo richiedono, forzando quell'irritante situazione di privilegio, che aduggia la vita della povera gente. Guido Limido, pittore delicato e profondo, trascendendo la vicenda biografica , si è fermato al concetto racchiuso nella vicenda stessa; ed ha disegnato colline e pianure ravvivate da una vegetazione florida verso cui, come compiaciute, aprono le loro porte e finestre le casette di un villaggio vivente all'ombra di un campanile...
